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The Wrap collection. A talk with the designers Balutto Associati

Published on 06/03/2019
The Wrap collection. A talk with the designers Balutto Associati

We met Veronica and Adriano Balutto from Balutto Associati, the design studio that signed the Wrap collection. We exchanged with them a few questions to discover the behind the scenes of a creative process that started from an idea to the realization of an entire collection.

 

"Potete raccontarci qualcosa sul processo che vi ha portato al disegno della collezione Wrap?"

"Wrap è nata con il suo nome. Il focus era quello di realizzare un progetto, un “nastro” con una scocca avvolgente che trasmettesse una vera e propria sensazione di comfort e benessere. Con questo prodotto siamo riusciti, grazie alla perfetta sinergia che si è creata con l’azienda e l’innovazione delle tecnologie utilizzate, a raggiungere una bellezza di prodotto “essenziale”. Lo stile progettuale del nostro studio abbraccia una multidisciplinarietà di campi di interesse che il design offre: dall’industrial design, al green design all’architettura, all’home decor senza tralasciare la comunicazione visiva e la ricerca stilistica: siamo abituati ad esplorare nuove forme e a ricercare la risposta alle esigenze del mercato. Il nostro approccio progettuale ci porta a ricercare l’equilibrio tra forma e funzione, cercando di rifuggire da tutti gli aspetti superflui e, appunto, poco funzionali. Vogliamo sempre che ogni nostro pezzo abbia il suo carattere, la sua storia: infatti per ogni determinato manufatto c’è sempre una storyboard ed un know how specifico. Wrap è la giusta sintesi tra morbidezza e stile: è un modello in grado di abbinarsi, fondersi ed adattarsi a diversi tipi di ambienti."

 

"Quale parte del lavoro che ha portato alla produzione di Wrap vi ha entusiasmato di più e perchè?"

"Ogni progetto è una sorta di sfida, nell’intento di innalzare la percezione che le persone hanno del design contemporaneo. Individuare un progetto che si rivela vincente è sempre un grande traguardo. Per Wrap, la definizione dei dettagli sul prototipo è stata sicuramente la parte più emozionante: dalla carta, al 3d, alla forma fisica. E’ questo il momento in cui si può lavorare pienamente con i cinque sensi; è qui che l’idea cresce e definisce i dettagli. Si percepisce la superficie, la materialità e ogni angolo o curva in questa fase acquista un senso. E’ la nascita di un manufatto che, vestito di un nuovo gusto raffinato, cercherà le sue relazioni tra oggetti, ambienti e persone. In fondo il designer è come lo chef: quando guardi ciò che hai pensato, progettato o prodotto, devi provare quell’emozione che condisce, differenzia e da valore al progetto, come una spezia che cambia il sapore di un piatto."

 

"Qual è il vostro approccio con l'ambiente quando disegnate un nuovo concept?"

"Da parte di entrambi c’è un grande amore e rispetto per l’ambiente che ci circonda. Quando progettiamo è per noi fondamentale realizzare un buon disegno, mirato alle richieste dell’azienda e del mercato, mai fine a se stesso. Pensiamo quindi ad uno stile progettuale ricercato, esclusivo e dedicato ad ogni cliente. Per il nostro modo di progettare, sostenibilità nel design fa rima con durabilità. In questo mondo “usa e getta” facciamo il possibile per realizzare pezzi che durino. Oramai le aziende sono orientate alla ricerca di una filosofia di produzione responsabile, ambientale, etico e sociale. E’ anche vero che nel nostro paese siamo un po’ indietro, a livello di coscienza ecologica, rispetto ai Paesi Scandinavi che ci fanno da maestri. Il nostro sogno è che prima o poi si riesca a progettare sempre prevedendo un ciclo di vita del prodotto allungato al massimo, attraverso riciclaggio e riutilizzo, potenzialmente infinito. O che il materiale sia biodegradabile al 100% in modo che possa rientrare completamente nel ciclo naturale.

Certo è che noi possiamo fare la nostra parte, ma anche le aziende devono sensibilizzare il consumatore perché lui sarà l’agente del cambiamento. E dovranno modificare il loro modo di vendere e proporre, facendosi promotori di nuovi modi di produrre, consumare e vivere. E noi siamo pronti."

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